Carissimi fedeli!
Quanto è bello vedere tutta la famiglia riunita in circostanze molto importanti per la stessa famiglia! La gioia che provano non solo i genitori ma tutti i membri della famiglia riempie ognuno di entusiasmo e ricarica per guardare al futuro con più fiducia e serenità
Una gioia ancora più grande il Signore riserva per tutti coloro che si riuniscono per festeggiare i Santi, coloro che hanno dedicato tutta la propria vita per il bene dell’umanità. Il bene che loro hanno fatto è diventato un seme fecondo che produce continuamente nuovi frutti.
Noi stiamo raccogliendo oggi questi frutti. Se ci riuniamo per goderli assieme la gioia viene moltiplicata e ci fa rinnovare la certezza che il Signore vuol benedire anche noi e dare anche a noi tante grazie e benedizioni .
Festeggiare Sant’Antonio vuol dire anzitutto rendere grazie a Dio, che tramite lui ha diffuso nel mondo intero l’attenzione per i piccoli e i poveri, per gli ammalati e i deboli. In un mondo assetato di verità e di giustizia, non solo dei suoi tempi ma di tutti i tempi e di tutti i luoghi, Sant’Antonio illumina le menti e irrobustisce i cuori. Per lui la fede non è una idea, ma un valore da condividere e da vivere in pienezza.
I devoti sentono Sant’Antonio come un potente intercessore presso Dio e come benefattore; attraverso di lui si può intravedere il volto di Dio, come realtà concreta e tangibile della sua bontà soccorritrice. Da Sant’Antonio promana anche il misericordioso e delicato richiamo alla conversione e alla penitenza. Attraverso i simboli iconografici che lo accompagnano (il giglio, il libro e Gesù Bambino) egli esprime la Purezza e la trasparenza di vita, l’Amore tenero e disponibile e la Parola di Dio.
Sant’Antonio si fa compagno di viaggio nella quotidianità della vita. Non è solo un distributore di grazie e di favori a cui ricorrere nel bisogno, è il fratello maggiore, l’amico confidente, sempre presente e disponibile per le persone con tutti i loro problemi, grandi e piccoli.
Molto sentita in tante parti è la benedizione dei bambini e dei pani. Sant’Antonio ha avuto una particolare predilezione per i bambini. Tra i miracoli da lui compiuti, quand’era in vita, più di uno riguarda proprio i bambini. Per questo è invalsa la tradizione di porre i piccoli, fin dalla nascita, sotto la protezione del Santo. A questa usanza fa seguito quella di far indossare ai bambini l’abitino francescano per ringraziare il Santo della protezione ricevuta e farla conoscere agli altri.
Per la tradizione di benedire i pani e distribuirli a chiunque li chiede nel giorno della di festa si dice che questa istituzione sia nata in un’oscura bottega di Tolone, dove alcune persone afflitte da mali morali, patrimoniali e fisici avevano promesso che se sant’Antonio li avesse salvati da quelle afflizioni, avrebbero dato in cambio una certa quantità di denaro, consentendo di distribuire del pane fresco a molti poveri. Altri sostengono, invece, che nacque per un prodigio avvenuto poco dopo la morte del Santo, miracolo compiuto risuscitando un bimbo che era annegato per negligenza della madre. Questa, disperata, aveva fatto voto al Santo che se il bambino avesse ripreso vita, lei avrebbe dato ai poveri tanto frumento quanto era il peso del bambino.
Comprendiamo quanto sia importante anche per i nostri tempi ricuperare l’amore per i bambini, per i poveri, per la vita nel suo complesso. Festeggiare vuol dire riappropriarsi dei valori più veri, più preziosi.
Su tutti e su ciascuno scenda la benedizione di Sant’Antonio anche tramite l’opera di noi Frati.
fra Vito Bracone, fra Gianni Mastromarini, fra Marco Galano