convento santa maria vetere 1930

Nell’assedio di Andria del 23 Marzo 1799, ad opera delle milizie repubblicane francesi, tutti i conventi furono oggetto di saccheggio tranne quello di Santa Maria Vetere.
Il 7 agosto 1809 re Gioacchino Murat, con un suo decreto, insieme con gli Osservanti di Altamura, di Minervino, di Molfetta, di Ruvo, di Bitonto, di Conversano, di Trani e di Barletta, abolì anche quelli di Andria. Ma il 16 luglio 1811 il signor Do­menico Antonio Patroni ( Intendente della Provincia di Capitanata sotto il regno di Murat), scrivendo da Bari a Carlo de Vito Piscitelli, Capitano del Genio in Andria, gli comunicava quanto segue:

“I Riformati di An­dria (i Minori Osservanti) si tranquillino pure; essi non saranno amossi.(Fonte Curia Episcopale Andria)

Infatti mentre gli altri conventi della Provincia vennero inesorabilmente chiusi, solo quello di Santa Maria Ve­tere rimase aperto, e quindi in esso furono concentrati i frati di altri chio­stri. Il 2 Giugno 1811 mons. Lombardi, Vescovo di Andria,in una lettera indirizzata a S.E. il duca di Canzano, Intendente della Provincia di Bari, scriveva che Non si può dubitare, comunque dell’attività religiosa e sociale che la comunità francescana composta da 16 tra sacerdoti e laici (del Convento) svolgeva in una zona periferica, dove era sviluppato un agglomerato umano a carattere contadino e popolare. 
Grazie a questo intervento fu evitata la confisca prevista con la legge murattiana del 1809. 
Il 15 agosto 1811 mons. Salvatore Maria Lombardi, Vescovo di Andria, incaricato dal Mini­stro del Culto di scegliere quei monaci che più a lui i fossero piaciuti per formare il convento dei Mi­nori Osservanti di Andria, scelse dodici padri e dieci laici, cioè: il provinciale fra Benedetto da Mola, il definitore fra Giovanni da Andria, al secolo signor Riccardo Ceci, il definitore fra Nicola da Mola, fra Vincenzo da Andria e fra Giustino da Trani, i quali già facevano parte della comu­nità di S. Maria Vetere. 
Dal convento di S. Andrea di Barletta scelse il Lettore Giubilato Fra Giusep­pe Maria da Canosa, il definitore fra Alessandro da Putignano, fra Luigi da Putignano, fra Fran­cesco da Andria e fra Domenico da Molfetta. Dal convento di Putignano scelse il Lettore giubilato fra Vincenzo da Castellana e fra Giuseppe anche di Castellana. 
laici furono: fra Benedetto da Pu­tignano, fra Domenico da Castellana, fra Giusep­pe Antonio delle Noci, fra Vincenzo delle Noci, fra Benedetto da Mola e fra Michelangelo da Ru­tigliano, già residenti in Santa Maria Vetere. Da Bar­letta vennero fra Biagio da Putignano e fra Fran­cesco da Rutigliano. Da Minervino fra Giuseppe da Castellana e fra Bonaventura da Putignano.

Il 1° Febbraio 1861 viene decretato il Regno d’Italia. Passò più di mezzo secolo,dalla scampata abolizione murattiana, ed il decreto del 1 luglio 1866 a firma del Re Vittorio Emanuele II°, chiudendo a nome della libertà tutti i chiostri in Italia, chiudeva anche questo di Santa Ma­ria Vetere, e i 35 frati che vi dimoravano furono sfrattati (cfr Itinerari Francescani in terra di Bari di padre Doroteo Forte pg 59).

Il comune di Andria, nella persona del Sindaco Giuseppe Ceci, con deliberazione del 30 Novembre del 1866 chiese al Fondo per il Culto la cessione del Convento per adibirlo ad Asilo per Medicità. La richiesta venne accolta con decreto del 11 Agosto 1867. La consegna avvenne il 2 Maggio 1868 con verbale del ricevitore del registro Domenico Fanizzi. Nella cessione erano compresi: <<Il fabbricato del convento formato di un pian terreno con grande cortile e porticato nell’interno dotato di cisterna, e di due piani superiori. Un giardino la cui estensione era di 1 ettaro, are 64 e mq 67.50, confinante con le fabbriche del convento, con la via che mena al castello (attuale via padre Savarese) e un fondo rustico del sig. Ceci Giuseppe. Un altro giardinetto di are 9 e centiare 35 confinante colla strada che mena al castello e con l’ovile di proprietà del Capitolo di San Nicola di Andria>> (Fonte Archivio di Stato di Bari: fascio 18, Monasteri soppressi; fascicolo 210: Cessione del Conventi dei Minori di Andria.)
Per cause diverse (pestilenze, passaggio di Soldati) per quasi un  ventennio il convento rimase in deplorevole abbandono. 
La chiesa invece continuò ad essere custodita da alcuni frati. 
La realizzazione dell’Asilo senile è dovuta alle fervide premure di uno dei consiglieri comunali di Andria, il signor Salvatore Savarese. Affinché quest’ opera tanto cri­stiana ed umanitaria si mantenesse stabilmente in piedi, e la vecchiaia oltre di un asilo e di un tozzo di pane, ricevesse ancora i conforti della fede e della speranza di un migliore avvenire in una vita inter­minabile e beata; il Gesuita padre Vincenzo Savarese della Congregazione di Gesù, si adoperò affinché opera di suo padre venisse affidata alle cure amorosissime ed in­stancabili di quelle eroine meravigliosissime della carità cristiana, le Piccole Suore dei Poveri, fondate in Francia nel 1840 dal Curato della parrocchia di San Servan, Abbate Le Pailleur, ed il 1 Marzo 1879 approvate dal Sommo Pontefice Leone XIII.

Nel febbraio 1886 esse presero possesso di questo asilo, cui il Municipio largisce a titolo di elemosina cinquemila lire annue; mentre quattordici Piccole Suore, instancabilmente agili e preste, come gli an­geli della Provvidenza, girano sempre per Andria e per le città circonvicine, elemosinando in favore dei poveri vecchi, ai quali nulla, affatto nulla esse fanno mancare. 
Così ai Minori Osservanti succedevano in Santa Ma­ria Vetere le Piccole Suore dei poveri, ed al Con­vento l’Asilo Senile.
Attualmente la via che rasenta la parte posteriore dell’antico convento è intitolata “via Padre Savarese”. 
Nel 1866 il Comune di Andria nominava cappellano della Chiesa il ministro provinciale padre Luigi da Maddaloni; gli successe il Canonico, priore della Cattedrale, don Vincenzo dell’Olio, il quale coadiuvato dal padre Provinciale Luigi da Maddaloni e altri monaci, rivestì il ruolo da Cappellano, eletto dal Municipio e approvato dal vescovo Giovanni Giuseppe Longobardi.

Don Vincenzo dell’Olio e padre Luigi Maddaloni, per mantenere sempre più vivo il culto presso la Chiesa, vi si istituì la Congregazione Spirituale di giovani, sotto il nome di San Bonaventura
Morto il don Vincenzo dell’ Olio, fu nominato cappellano il reverendissimo padre Provinciale Raffaele Miccoli da Andria; e quando questi passò a miglio vita, venne eletto il padre custode, Bartolomeo Losito da Andria, che con altri padri, e vari laici, promuoveva il massimo lustro delle sacre funzioni in questa Chiesa di Santa Maria Vetere.
La Congregazione di San Bonaventura, fu successivamente disciolta, in una data non ancora definita. Unica informazione attulamente disponibile è che questa congregazione risultava essere disciolta, in un documento a firma di padre Emilio Racanelli del 13 Novembre 1947.
Gli stessi padri, ai quali si aggiunse padre Nicola Locantore  pressa in fitto una casa nelle vicinanze del convento, ogni giorno si recavano alla Chiesa di Santa Maria Vetere per svolgere la loro attività religiosa.
Nel 1908 padre Nicola Locantore (ofm), non potendo avere dal Comune neanche una parte del convento, iniziò il lavori di costruzione accanto alla Chiesa un nuovo fabbricato (adibito a convento) con sette celle al piano superiore, con una scala al piano terra, che si affaccia alla piazza omonima. L’immobile era di proprietà dello stesso padre Nicola che poi lo lasciò in eredità ai frati così come si riporta qui di seguito nel suo testamento olografo. 
I Frati ripresero possesso della Chiesa e di alcune stanze del vecchio convento a partire dal 1916.

La storia del convento dei frati minori di andria
Una foto del 1900 che ritrae il nuovo Convento edificato da padre Nicola Locantore.

Il 7 Febbraio 1906 il consiglio comunale autorizzava il sindaco a concedere alle piccole Suore dei poveri l’uso perpetuo del fabbricato dell’ ex convento di Santa Maria Vetere per asilo di Mendicità e che il comune lo riprenda quando -per qualsiasi causa venga a mancare tale istituzione.

Padre Nicola Locantore era un frate andriese morto il 26 Marzo del 1918 all’età di 83 anni figlio di Antonio Locantore e Tursi Anna. 
“Con il presente testamento olografo lego e lascio a titolo di legato particolare al Custode protempore di Terra Santa l’intero fabbricato che posseggo in Andria, provincia di Bari, a piazza Santa Maria Vetere numero civico 32, con tutti i diritti, accessori e pertinenze e con tutti i mobili e mobiglia che sono di questa spettanza senza limitazione alcuna; da prendere in possesso all’epoca del mio decesso. Detto immobile è attaccato alla chiesa di S.M.Vetere e al fabbricato di Vincenzo Abbasciano e il suddetto spiazzo. 
Data ad Andria il 15 Ottobre de 1916.

firmato Sacerdote p.Nicola Locantore frate Minore”

Il convento di Santa Maria Vetere è parte della  “Provincia Sancti Michaelìs Arcangeli” rinata nel 1899 dall’unione delle varie famiglie francescane comprese nelle province civili di Bari, Foggia, Campobasso. 
La provincia attualmente è composta dai seguenti conventiSan Pasquale, Gesù e Maria, Sant’Antonio a Foggia; Santa Maria Vetere ad Andria; San Potito ad Ascoli Satriano; Sant’Antonio a Bari; Sant’Antonio a Biccari; Beato Giacomo a Bitetto; San Leone a Bitonto; San Giovanni dei Gelsi e Sant’Antonio a Campobasso; Madonna della Vetrana a Castellana Grotte; Santa Maria Maddalena a Castelnuovo Dauno; Santa Maria delle Grazie a lelsi; Maria SS. della Pietà a Lucera; Santa Maria delle Grazie a Manfredonia; Santa Maria dei Martiri a Molfetta; San Matteo e Santa Maria di Stignano a San Marco in Lamis; Santa Maria delle Grazie a Sannicandro Garganico; San Bernardino a San Severo; SS. Trinità a Sepino; Santa Maria di Loreto a Toro; Sacro Cuore a Torremaggiore; Santa Maria di San Luca a Valenzano.

La delibera commissariale

Con delibera di Giunta Comunale n78 del 21 Gennaio 1924, avente per Oggetto: Concessione di Suolo per la chiesa di Santa Maria Vetere, il Commissario Prefettizio, Carlo Pignateli, concedeva a padre Leopoldo Nardone, superiore del Convento e Cappellano della Chiesa, gratuitamente un suolo di 10 are, già di proprietà del convento poi passato in proprietà del Comune in seguito alla soppressione degli ordini religiosi,  per l’ampliamento della sacrestia e per gli altri usi della chiesa.

Il Commissario
“Letta l’istanza di padre Nardone Leopoldo, attuale superiore dei Frati Francescani e Cappellano della Chiesa di Santa Maria Vetere, con la quale ci chiede la concessione gratuita della piccola zona di suolo di pertinenza del Comune la quale trovasi annessa alla chiesa, dovendo servire per ingrandire i locali della sagrestia, tanto necessario per la regolare dispiego delle quotidiane funzioni religiose. Ritenuto che sia opportuno accogliere l’istanza qui indicata, trattandosi di un piccolo suolo , di are 10, improduttivo, indispensabile del resto, per l’allargamento della sacrestia e per gli altri usi dell’antica chiesa S.M. Vetere, passata in proprietà del Comune a seguito della soppressione delle corporazioni religiose.
Altresì non trattandosi dei una vera concessione a favore di un privato ma di una semplice permesso di poter ampliare l’attuale sacrestia, a spese dello stesso convento dei francescani, e conferire così maggior decoro e dignità alla Chiesa;
Visto il parere favorevole di questo Ufficio tecnico;
Visto l’articolo della legge comunale e provinciale e del regolamento esecutivo:
Delibera
Di concedere in uso, e gratuitamente, il piccolo suolo della estensione sopra annesso alla chiesa S.M.Vetere per l’ampliamento della Sacrestia e per gli altri usi della Chiesa, che sarà fatta a cura e spese della detta comunità, come della domanda di padre Nardone, superiore dei francescani.”

Ai frati minori nel 1945 venne affidata la cura del culto e dei fedeli della Frazione di Montegrosso, secondo un accordo scritto, una copia è custodita negli archivi del convento, fra i frati Minori di Santa Maria Vetere, la Curia Vescovile di Andria e l’ Opera Nazionale per i Combattenti.

breve cronistoria di padre Michele Iascone

Padre Michele Iascone lascia agli archivi del convento una sua cronaca degli anni 1944-1970 e riporta quanto segue:
Il reverendo padre Bonaventura fece compilare, nel novembre 1951, un progetto per la costruzione del convento attuale, presentandolo per la sovvenzione dei lavori alle autorità competenti; sostituì nel novembre 1951 il primo progetto, con uno più pratico e completo, sempre preoccupandosi di reperire dalle autorità e dai fedeli i fondi necessari per la realizzazione. 
Nel 1958 finalmente il progetto per il conventino fu ulteriormente ritoccato per interessamento del detto padre Egidio e nel marzo del 1953 si poté conoscere la realizzazione. I frati si trasferirono nel nuovo conventino, che fu attrezzato quanto più possibile da suppellettili nuove, lasciando le vecchie camere a disposizione dell’insegnamento catechistico e delle associazioni parrocchiali. In questa circostanza si ebbe anche una nuova revisione alle sale parrocchiali, fu rifatto l’ufficio parrocchiale, etc etc.

Nel 1960 i frati si trasferirono nel nuovo convento che si affaccia sul giardino prospicente via padre Savarese. Il convento costruito da padre Nicola Locantore venne adibito a Scuola Materna. 
Il 1 Novembre 1963 apre la scuola Materna “Santa Maria Vetere”, gestita fino a settembre 2017 dalla Cooperativa sociale a responsabilità limitata “Santa Maria Vetere”.

Di admin

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