Il 24 aprile 1990 veniva inaugurato un altro tassello previsto nel progetto di ristrutturazione e restauro delle fabbriche della chiesa Parrocchiale “Santa Maria Vetere”.
Dopo il rifacimento del tetto, il restauro del Campanile, la ristrutturazione dell’area presbiterale con il nuovo altare, l’ambone e il fonte battesimale e la realizzazione del coro ligneo veniva inaugurata la ristrutturazione del Sagrato.
Come era fatto il vecchio sagrato.
Era formato da un piano fortemente inclinato,pavimentato con un marciapidi ed avava sul fronte strada un’unica scalinata; c’erano due scalini per entrare nella Casa di Riposo, nella Chiesa e nella Cappellina laterale.
Il nuovo Sagrato.
Quando padre Vincenzo mi dette l’incarico di ristruttruazione del sagrato, impostai la progettazione su due concetti fondamentali: l’eliminazione della barrirera costituita dagli scalini per l’ingresso alla Casa di Riposo e alla Chiesa e la concezione del sagrato polifunzionale, che potesse essere utilizzato come chiesa all’aperto, come luogo di rappresentazione di fatti e attività riguardanti la vita della Comunità Parrocchiale.
In riferimento alle barriere archittettoniche non tutto poteva essere risolto: gli ingressi erano troppi e il dislivello dalla strada notevole. Si è privilegiato l’ingresso degli anziani nella Casa di riposo (porta di accesso al chiostro), con la realizzazione di una larga rampa avente pavimentazione antisdrucciolevole e corrimano.
Riguardo poi alla ristrutturazione del sagrato vero e proprio, esteso circa 200 metri quadrati, si è preferito suddividere gli scalini in due rampe in modo da abbassare la loro altezza. Si è così ottenuto uno spazio da anfiteatro che si presta ad essere utilizzato per attività collettive.
Il problema dei materiai è stato risolto tenedo presente un concetto che è sempre stato alla base della costruzione degli edifici sacri: utilizzare materiali duraturi, di ottima fattura e soprattutto materiali locali.
La scelta non poteva cadere che sulla pietra di Trani, il materiale con cui sono costruite le nostre chiese.
Il progetto era fatto, bisognava trovare il finanziamento e soprattutto bisognava trovare maestri muratori abili, che ci mettessero passione nell’eseguire l’opera.
Padre Vincenzo de Filippis, il parroco di Santa Maria Vetere, e di padre Nicola Andreola, nella tradizionale veste di monaco che bussa a tutte le porte ed allora si ferma quando ha trovato ed otteuto, questa volta ha bussato alla porta giusta ed ha trovato nelle stesse persone sia i finanziatori che i maestri muratori abili.
Infatti l’impresa edile Michele Di Noia, Nicola Aniello ed Eligio Narciso ha donato alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Vetere tutte le opere necessarie per la realizzazione del nuovo sagrato.
I lavori sono stati diretti personalmente dai maestri muratori Michele Di Noia e Nicola Aniello che nella scelta dei materiali si sono adoperati e che venisse scelta la migliore pietra di Trani: quella del Puro ed inoltre hanno evidenziato la dedizione e competenza.
I risultati è di quelli che si possono definire ottimi:il bianco della pietra di Puglia illumina la plasticità del nuovo sagrato sobrio nelle sue linee, funzionale in ogni suo particolare.
L’iniziativa privata per un’opera pubblica, al servizio della comunità, ha battuto le barriere burocratiche, valorizzando uno spazio amorfo, privo di funzionalià.
Ci auguriamo che altri esempi si realizzino presto nella nostra città per dare una mano alla salvaguardia e rivalutazione di spazi e monumenti e soprattutto Chiese del Centro Storico che versano in totale abbandono e ciò per evitare che tanta parte della nostra storia , soprattutto del lavoro dei nostri antichi artigiani, vada perduto.
Ing. Ricccardo Ruotolo