Caro Padre Vincenzo,

era l’inizio dell’anno scolastico 1981/82, quando, entrando nella mia classe, nella Scuola Elementare “prof. Riccardo Jannuzzi”, ti presentasti come il parroco della parrocchia “S. Maria Vetere”. Iniziammo a parlare e a conoscerci. Fui subito conquistata dalla tua dolcezza e dalla umanità che traspariva da ogni parola che pronunciavi.

Da quel giorno la nostra amicizia crebbe, fino a quando poco tempo dopo mi chiamasti in parrocchia e mi invitasti a tenere un corso di aggiornamento formativo alle sei nuove insegnanti che avevi assunto nella scuola materna appena costruita sulle mura diroccate del vecchio convento.

Fui felice dell’incarico, che riscosse molto successo tra le insegnanti tanto che tu mi invitasti a rimanere per guidare la scuola. E così, giorno dopo giorno, anno dopo anno, la guida si prolungò per oltre un ventennio.

Tu desideravi che la “scuola” fosse aperta alle problematiche della famiglia e della società e non disdegnavi le innovazioni pedagogiche didattiche che si affacciavano nel mondo scolastico, non ti risparmiavi nessuna fatica per aggiornarti tu stesso e informarti di ogni cosa.

Desideravi che ogni bambino fosse sempre al centro della nostra attenzione di docenti e, per aiutare e rinforzare il nostro impegno anche dal punto di vista religioso e morale, organizzavi riunioni e “ritiri spirituali” anche di una intera giornata. Il tema trattato riguardava sempre la formazione integrale della persona che per te era concetto fondamentale.

Ben presto, grazie al tuo instancabile impegno che spaziava in ogni ambito culturale e sociale, grazie al nostro qualificato lavoro di insegnanti e grazie anche all’ impegno provvidenziale di tutta l’ equipe lavorativa, la scuola allargò l’organico. Le sezioni da sei divennero otto, nove.

Lo spazio verde in dotazione alla scuola era poco, i saloni per i giochi dei bambini limitati, ma… l’impegno profuso era tanto. Ben presto anche il numero delle maestre che frequentavano la nostra scuola aumentò da sei a… diciotto e più. L’ organico iniziale della scuola  era più che raddoppiato fino a contare venticinque unità operative.

Ci eravamo inventati, oltre alle innovative metodologie didattiche, anche l’ inserimento nella scuola di alcune giovani maestre che inco­minciarono a lavorare come assistenti volontarie. Io stessa prestavo servizio di volontariato essendo già docente di ruolo nella Scuola Elementare Statale. E questo fu l’inizio.

Il tuo cuore di padre non resisteva alle numerose richieste di lavoro dei tanti giovani disoccupati che bussavano alla porta del tuo convento. Affiancare, anche se per alcune ore al giorno, una giovane ma­estra più anziana e più esperta, fu la tua risposta alla galoppante disoccupazione giovanile anche dei nostri tempi. Ti preoccupavi di tutto e di tutti.

Quanti ricordi affiorano alla mia mente! Ti vedo mente “entravi e uscivi” dagli uffici del Comune di Andria, quando insieme agli altri gestori lottavi perché le Scuole Materne Private avessero una CON­VENZIONE COMUNALE che offrisse un sostegno finanziario alle spese di gestione di ogni scuola.

Ti vedo negli uffici della Regione a Bari e poi a Roma al Ministero alla Pubblica Istruzione per sollecitare autorizzazioni e i soliti contributi finanziari che non giungevano mai a proposito. Quante collette siamo stati costretti a sostenere nei primissimi tempi per fronteggiare le spese ora dei muratori impegnati negli ultimissimi lavori di costruzione, ora di questo ora di quell’altro fornitore!

Tu eri sempre sereno e instancabile! Con il tuo saio che diveniva sempre più logoro, eri disponibile a risolvere problemi di tutti. A ogni cuore afflitto offrivi la dolcezza del tuo sorriso, il tuo amore di padre affettuoso, la consolazione delle tue parole. Tu credevi nella promo­zione dell’uomo. Sapevi che attraverso il lavoro ogni individuo adul­to ritrova la sua dignità di persona, pertanto ti impegnavi affinché ogni giovane che si affidava a te trovasse un lavoro dignitoso che potesse riscattarlo dalla disperazione della noia, dall’abbrutimento del vizio quando questo nasceva dall’abbandono dei valori cristiani e morali.

La nostra scuola, con il passare degli anni, divenne una fucina di attività didattico educative all’avanguardia: fu ben presto oggetto di rispetto e considerazione da parte di tanti cittadini che provenendo da diversi quartieri di Andria e da ogni ceto sociale compresi i più e­levati, ci affidavano i loro bambini. Tutte le famiglie trovavano in te un Difensore accanito dell’educazione del bambino che con te ave­vamo imparato a definire “l’immagine di Dio fatto uomo”.

Non eri mai soddisfatto, del mio operato di coordinatrice. Mi spro­navi e mi spingevi a fare meglio, a documentarmi di più, a frequenta­re io stessa nuovi corsi di formazione presso i diversi Istituti di Peda­gogia, compresi quelli estivi. Potrei scrivere un romanzo per conti­nuare a parlare di te, dell’attenzione che mettevi nell’ascoltare le prime lezioni di didattica operativa che io tenevo periodicamente alle maestre e agli stessi genitori. Ti informavi di tutto e ben presto da a­bile filosofo qual eri, divenisti un “pedagogista affermato” più impe­gnato di me.

Grazie per l’amore che mi hai insegnato a dare a piene mani senza mai nulla chiedere in cambio. Grazie per gli insegnamenti di umiltà, per il sostegno offertomi nei momenti di sconforto, per l’esempio del­la “instancabilità” nel donarsi agli altri.

Ora sei in cielo e da lassù vedi la tua Scuola Materna gestita e fre­quentata da altri protagonisti. Il tempo passa!…

Tu sei volato prematuramente al Padre; io, per una serie di circo­stanze, ho lasciato la nostra Scuola e sono andata in pensione. Penso che entrambi avremmo potuto disperdere ancora un po? Delle nostre energie, per continuare ad essere protagonisti nel mondo del lavoro, ma… i disegni di Dio sono imperscrutabili.

Ciao Padre mio! Un giorno ci incontreremo ancora e… là sarà di nuovo festa.

Andria 01/07/2010

Grazia Del Mastro

già Coordinatrice didattica
Scuola Materna “Santa Maria Vetere” Andria

Di admin

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