Articolo di Pasquale Massaro del giorno 11 Luglio 1986 pubblicato sulla gazzetta del mezzogiorno.
Inaugurato in piazza Santa Maria Vetere il monumento al Santo di Assisi.
San Francesco, profeta della pace
Andria fu una della prime città a dedicare una chiesa a San Francesco, dopo appena 4 anni dalla morte del santo della pace.
San Francesco morì nel 1226 e nel 1230 si pose mano alla costruzione ( che durò 116 anni) del tempi, con il convento dei frati, che vi rimasero fino al secolo scorso. La chiesa esiste ancora e l’ex convento è, dal 1860 la sede del municipio, appunto “Palazzo San Francesco”. Sorse anche, attorno al 1300, la dove oggi la periferia sud-ovet della città, la bellissima Chiesa di Santa Maria Vetere con il convento dei frati minori, che ancora sono ad Andria, in un altra moderna struttura, essendo diventato l’antico trecentesco ex convento nel secolo scorso(anche qui dopo la soppressione dei beni ecclesiastici) la sede della casa di riposo per anziani.
In fondo a Corso Cavour è ancora aperta al culto la chiesa cinquecentesca dei padri cappuccini, che aveva anche essa un convento, nel secolo scorso trasformato in caserma militare, questa poi fu abbattuta per far posto all’ospedale civile.
Per queste “vestigia dell’antichità” e per il culto che ha sempre avuto ed ha per il santo, bene hanno fatto i cantori della storia andriese di parlare e scrivere di una tradizione francescana della città.
Questa radicata devozione viene oggi ribadita dal monumento che, auspice dell’iniziativa dell’Associazione mutilati e invalidi di guerra presieduta dal prof. Gerolamo Fuzio, è stato elevato in onore del Santo Patrono d’Italia in una piazza periferica che incuria degli uomini aveva tenuto sempre abbandonata, piazza Santa Maria Vetere, e che adesso, invece grazie a quel monumento tra luci e zampilli di acqua, è come risorta a nuova vita.
La piazza è ampia 3000 mq: al centro un’area di circa 550 mq è stata occupata dal monumento a San Francesco, con una grande statua (Alta 3 metri e pesante 10 quintali) in bronzo (opera del prof Antonio Bibbò preside del liceo artistico di Bari) al centro di un piedistallo di pietra d’Assisi, che reca una base di appoggio a forma di stella (simbolo d’ Italia) in cima ad una scalinata in marmo pregiato. Questa è sistemata in mezzo ad una grande vasca con zampilli d’acqua, i cui bordi da oriente ad occidente, sono collegati da un ponte, simbolo di fratellanza tra i popoli.
Del tutto è stato il progettista l’arc. Paolo Pastore ed esecutore Riccardo di Leo, ambedue di Andria.
Sui sette gradini della scalinata sono incise particolari virtù umane, quali la “coerenza“, la “esemplarità” nell’ “attività“, il “dialogo” nell’ “amicizia“, la “saggezza“, la “fermezza” nella “tenacia”, la “giustizia”, e la “pietà”, così come sulle parti che compongono il tripode del basamento della statua sono incisi i tre impegni umani della “lealtà“,” laboriosità” e “legalità” e sull’apice di quel tripode vengono ricordati i grandi valori del “benessere” e della “vita”, della libertà” e della “pace”.
E’, insomma tutto un inno all’uomo e ai suoi più nobili sentimenti tesi alla pace, della quale San Francesco fu un grande cantore e propugnatore e rimane oggi grande protettore.
Il monumento è stato inaugurato dal commissario prefettizzio dr. Furio Camillo Splendore e dal vescovo Mons. Giuseppe Lanave, insieme al provinciale de frati minori padre Angelo Marracino, al superiore padre Armando Gravina, al parroco padre Vincenzo de Filippis.
Alla cerimonia hanno presenziato anche una rappresentanza militare con il ten. col. Virgilio Liardi e numerose autorità e personalità della regione, della provincia e del Comune.